Disturbi di personalità

I tratti di personalità sono parte integrante del senso di sé di una persona, comprendono i suoi valori, le sue tendenze innate, le sue preferenze. Solo quando questi aspetti diventano rigidi, non permettono di adattarsi alle diverse situazioni, compromettono il funzionamento o provocano disagio soggettivo, sono da considerarsi patologici e si parla allora di disturbi di personalità.

Il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM 5) definisce il disturbo di personalità come un pattern, uno schema ricorrente, di esperienza interiore e di comportamento che esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, che si discosta dalle aspettative della cultura dell’individuo e che crea disagio o menomazione. Vengono descritti dieci specifici disturbi di personalità: paranoide, schizoide, schizotipico, antisociale, borderline, istrionico, narcisistico, evitante, dipendente, ossessivo-compulsivo.

ll confine tra aspetti normali della personalità e disturbo di personalità è evidentemente di difficile definizione, cambia infatti in epoche e culture diverse. La diagnosi di disturbo di personalità richiede una valutazione del funzionamento della persona approfondita e sul lungo termine.

Trattandosi di disturbi molto diversi tra loro anche le indicazioni terapeutiche sono diversificate, in linea generale possiamo dire che, in quanto disturbi stabili e di lunga durata, le indicazioni sono per una forma di psicoterapia, con uno spazio per la terapia farmacologica legato al controllo di sintomi/comportamenti concomitamti (depressione, ansia, impulsività).