È un disturbo caratterizzato da un insieme di sofferenze psichiche conseguenti un evento traumatico, personalmente violento e catastrofico, durante il quale il soggetto si è sentito in profondo pericolo sia sul piano fisico che emotivo, tanto da innescare un’intensa paura e sentimenti di impotenza.
L’evento traumatico viene rivissuto dal soggetto attraverso ricordi, immagini e percezioni con carattere intrusivo e persistente (incubi ricorrenti, flashback, attacchi di panico, percezioni ripetute del trauma, reattività psicologica in presenza di elementi associabili al trauma…). Seconda caratteristica di questi soggetti è la tendenza ad evitare in tutti i modi qualsiasi elemento collegabile al trauma (es. luoghi, persone, pensieri e attività), con conseguente disinteresse verso attività significative, distacco fisico ed emotivo, da situazioni e persone, e difficoltà a proiettarsi nel futuro.
Inoltre il livello di attivazione psicofisiologica di questi pazienti è molto elevato: sono ipervigili, con risposte d’allarme sproporzionate, hanno difficoltà di concentrazione e del ciclo sonno-sveglia, soffrono di ansia e grande irritabilità, che sfocia anche in violenti scoppi d’ira.
Tali sintomi devono persistere per almeno un mese, compromettendo le attività lavorative, sociali e familiari del soggetto, affinché possa essere diagnosticato questo disturbo specifico.